La Scuola del ``Camminar Sui Fili``
La spada a due mani
Considerato "medioevale" ma in realtà sviluppatosi con una propria sistematicità solo nel XV secolo, è uno stile ricostruito da documenti storici, da cui risulta un' arma molto più versatile, sofisticata e complessa di quanto si riteneva fino a pochi anni fa; risulta molto utile per i contributi che dà a sviluppare uno studio il più possibile completo sulle meccaniche e sull'utilizzo del corpo in un combattimento.
Con “Spada a Due Mani” incorporiamo anche il termine “Spada a Una Mano e Mezza” per puri motivi di semplicità di comunicazione, ma in realtà si tratta di sistemi con sfumature di differenza. Nessuna delle due armi può comunque essere confusa con lo “Spadone” arma ben diversa nella sua forma, dottrina di uso, scopi.
Il lavoro di ricerca e definizione dei sistemi di cui non esiste altro che documentazione scritta è sempre lungo, complesso e basato su un lavoro sperimentale di ricerca che sia ispirato ai trattati storici ed in questi veda conferma e verifica, ma al fine di poter creare un sistema applicabile e praticabile.
Per questo motivo il fondatore di FISAS, Andrea Lupo Sinclair ha sviluppato un suo specifico metodo che rende possibile una pratica avanzata ed approfondita di questa arma e di tutti gli stili più antichi, tramite lo sviluppo di quel sistema detto del “Camminar Sui Fili“, che prevede una precisa conoscenza delle geometrie del movimento sul terreno.
Una disciplina completa, sia dal punto di vista della attività marziale che in generale nei suoi aspetti psicofisici.
Per quanto riguarda i trattati storici a cui ci ispiriamo nella ricostruzione di questo sistema, FISAS fa riferimento soprattutto alle codifiche dei Maestri tedeschi, che sono la prima vera espressione della “Due Mani”, principalmente negli stili Cinquecenteschi, soprattutto dal Meyer.
Per i trattatisti Italiani – che tanto furono attratti da questa Arma al punto da svilupparne una loro interpretazione – ci ispiriamo principalmente al lavoro di Achille Marozzo (1482-1536 ca.), ed ai successivi studi di Francesco Alfieri.
Per la Spada a Due Mani è molto difficile avere lame che permettano in sicurezza un lavoro realistico a contatto mantenendo l’attendibilità del peso e del bilanciamento originali. Ma anche per questa Fisas ha creato un modello adeguato alle proprie esigenze di pratica.
I nuovi modelli di spade da Sala da noi concepite, con bottone, permettono un corretto uso delle punte a contatto, ma le azioni di taglio – data la larghezza della lama, per rispettare gli originali – possono essere applicate solo con controllo del colpo, per uno studio accurato dell’autocontrollo e autodisciplina.
FISAS utilizza solo repliche il cui peso e bilanciamento corrisponde agli originali che si possono ancora ritrovare nei musei. Di quest’arma non sono rimasti tantissimi esemplari, ma quanto resta è ben valido. Raramente il peso di una buona spada di questo tipo superava il chilogrammo e mezzo.
Troppi ambiti di ricercatori usano invece spade di peso eccessivo che non permette una vera applicazione delle tecniche di quest’Arma, molto più sofisticata di quanto si creda.